31 luglio 2025 - 10:04
Source: ABNA24
Martirio di un giovane sciita a Maidan Wardak per mano di Kochi armati / Richiesta di disarmo dei Kochi e fine della parzialità dei talebani

«Mojtaba Naqavi», un giovane residente di Hesa Awal Behsud, provincia di Maidan Wardak, Afghanistan, è stato martirizzato martedì 29 luglio per mano di individui armati Kochi nella zona di «Shahr-e Niroo Daimirdad». Questo incidente è avvenuto mentre crescono le preoccupazioni per il sostegno implicito dei talebani ai Kochi armati e il loro mancato disarmo.

Secondo l'agenzia di stampa internazionale AhlulBayt (ABNA), fonti locali a Hesa Awal Behsud, provincia di Maidan Wardak, Afghanistan, hanno confermato che Mojtaba Naqavi, un giovane sciita residente in questa zona, è stato colpito a morte da individui armati Kochi nella zona di «Shahr-e Niroo Daimirdad» martedì 29 luglio, e ha perso la vita.

Uno dei parenti del martire Naqavi, in un'intervista con il corrispondente di ABNA, ha confermato l'incidente ma si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli a causa delle condizioni di sicurezza.

Alcune fonti mediatiche hanno riferito che il giovane è stato preso di mira dopo aver impedito ai pascoli dei Kochi di entrare nei suoi campi agricoli. Si dice che gli aggressori fossero tre.

Nonostante i talebani abbiano arrestato gli assassini dopo l'incidente, le preoccupazioni per la palese parzialità e la continua violenza dei Kochi contro gli abitanti indigeni delle regioni centrali persistono.

Il lungo conflitto tra i Kochi e gli abitanti Hazara delle regioni centrali dell'Afghanistan si è intensificato negli ultimi anni.

Molti attivisti per i diritti umani e residenti locali hanno ripetutamente avvertito che il mancato disarmo dei Kochi e il sostegno indiretto dei talebani a loro hanno causato instabilità e il sacrificio di civili, in particolare degli Hazara sciiti.

Questo è il secondo caso quest'anno in cui un giovane sciita viene martirizzato per mano di Kochi armati. In precedenza, un caso simile era stato registrato nella provincia di Ghazni.

La richiesta del popolo, delle istituzioni civili e degli ulema religiosi al governo provvisorio dei talebani è di disarmare i Kochi armati il prima possibile e di abbandonare le politiche discriminatorie nei conflitti etnici e territoriali; altrimenti, la regione centrale dovrà affrontare crisi sociali e scontri sanguinosi ancora maggiori.

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